Di confronti, prima/dopo e assuefazione

Quando pubblichiamo una foto su internet, in particolare nei gruppi su Facebook o nei forum di fotografia, spesso ci viene chiesto di mostrare lo scatto originale. A questo punto siamo davanti ad un bivio: non farlo ed iniziare una filippica riguardo il fatto che la post-produzione è parte integrante ed imprescindibile di tutto il processo fotografico (verissimo) ed è quindi anche offensivo fare una richiesta del genere, oppure cedere alla tentazione di vantarsi delle proprie capacità di ritocco e post-produzione rischiando la pubblica gogna pubblicando il famoso RAW (o meglio, un jpg del raw).

Ma c’è una terza opzione, che strizza l’occhio alla seconda ma intrinsecamente elimina la gogna ed incrementa la meraviglia: quella di pubblicare un before/after (o prima/dopo) di una fruibilità estrema ed accattivante, ed è quello che hanno fatto quei geni del Knight Lab con il loro Juxtapose.

Non è altro che una pagina web (eccola) in cui viene richiesto di inserire le due versioni della stessa immagine - il “prima” ed il “dopo” - dopodiché verrà creato un link ad una nuova pagina in cui con grosso stupore e meraviglia si potrà far scorrere uno slide per mostrare interattivamente la differenza tra le due immagini.

Questo è uno screenshot del risultato su dispositivi mobili:

Lo slide che vedete al centro è scorrevole e permette di coprire o scoprire, come una tendina, la foto sottostante con quella sovrastante.

Esempi interattivi (cliccate e divertitevi):

Beatrice

Valeria

Carlotta

L’unico prerequisito è che le immagini devono essere già presenti su internet oppure su un account dropbox dal quale poterle caricare, in quanto attualmente non si possono caricare direttamente dal proprio PC/Mac.

Il solo difetto che attualmente riscontro è che la visualizzazione da dispositivi mobili non è ottimale in quanto le immagini non si ridimensionano automaticamente in base allo schermo del dispositivo usato; invece da PC/Mac l’immagine viene automaticamente visualizzata a schermo intero.

Attenzione: lo slide è ad alto rischio assuefazione 😀

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